Il 30 gennaio 1948, con Lettera Prot. N. 153.561, della Segreteria di Stato di Sua Santità, veniva istituita la Pontificia Commissione di Consulenza e di revisione Ecclesiastica dei films a soggetto religioso o morale; in pari tempo veniva nominato Presidente S.E. Mons. Martin John O’Connor, e come Membri, il Rev.mo Mons. Maurizio Raffa, incaricato della Sacra Congregazione del Concilio; il Rev.mo Mons. Ferdinando Prosperini, rappresentante dell’Office Catholique International du Cinematographe, e provvisorio Segretario della nuova Commissione; il Sig. Giacomo Ibert; e l’Arch. Ildo Avetta Il 17 settembre 1948, il Santo Padre Pio XII approvava lo Statuto del nuovo Ufficio della Curia Romana, al quale fu dato il nome di Pontificia Commissione per la Cinematografia didattica e religiosa.

Ci voleva un dono di chiaroveggenza per prevedere che questo minuscolo Ufficio, composto da un Presidente e da quattro Membri, al quale fu assegnata come sede una sola stanza ricavata nel Palazzo San Carlo nella Città del Vaticano, negli ambienti ancora occupati dall’amplissimo archivio dell’Ufficio Informazioni del periodo della guerra, iniziasse una nuova pagina di storia dell’attività pastorale e culturale della Chiesa. Oggi ricordando tale modesto evento ne abbiamo la conferma.

La Pontificia Commissione per la Cinematografia didattica e religiosa, esaminata la complessità dei problemi educativi e pastorali della nascente era audiovisiva, constatò ben presto – e lo fece presente a Mons. Giovanni Battista Montini, allora Sostituto della Segreteria di Stato di Sua Santità, per mezzo del suo Presidente Mons. Martin J. O’Connor – che, per essere pastoralmente utile, la Commissione stessa avrebbe dovuto affrontare lo studio dei problemi del cinema nel loro insieme ed impegnare i Vescovi e i cattolici ad un apostolato in questo settore, che rispondesse alle mutate condizioni della società.

Così alla precedente subentrava la Pontificia Commissione per la Cinematografia, il cui statuto veniva approvato dal Sommo Pontefice il 1º gennaio 1952. Con questo provvedimento il nuovo Ufficio di Curia prendeva la fisionomia di organo di studio, dotato di un ampio Collegio di Esperti, chiamati a tale ufficio da diverse Nazioni; mentre a far parte della Commissione venivano chiamati i Prelati Superiori dei Dicasteri Romani interessati ai problemi pastorali, connessi con lo sviluppo delle tecniche moderne dello spettacolo. La Commissione fu anche dotata di una più ampia sede e di una segreteria, diretta da Mons. Albino Galletto, Segretario Esecutivo, nominato il 14 settembre 1950, e in seguito, il 1º ottobre 1952 di un Sottosegretario, Mons. Andrea Maria Deskur.

La prima Riunione degli Esperti ebbe luogo presso la Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano il 26 e 27 aprile 1953 e mise in evidenza la necessità di approfondire, sul piano del magistero, la problematica dello sviluppo di tutti i mezzi audiovisivi e delle loro crescenti incidenze sulla vita spirituale del mondo e sulla pastorale della Chiesa, e soprattutto rilevò l’importanza che ben presto avrebbe avuto per la società la televisione.

A seguito di consultazioni con l’Episcopato e le Organizzazioni Cattoliche interessate, il nome della Commissione veniva successivamente mutato in Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la Televisione ed i suoi statuti erano approvati dal Sovrano Pontefice il 31 dicembre 1954 e pubblicati negli Acta Apostolicae Sedis. Il Collegio degli Esperti, notevolmente allargato, venne diviso in tre sezioni: cinema, radio e televisione, e si insediarono i gruppi di lavoro incaricati di elaborare il materiale occorrente al discorso sul Film ideale, pronunciato da Pio XII, in due tornate (21 giugno e 28 ottobre 1955) e alla Lettera Enciclica Miranda prorsus del medesimo Pontefice sulla Cinematografia, la Radio e la Televisione, pubblicata l’8 settembre 1957

In pari tempo la Pontificia Commissione partecipava attivamente alla preparazione e allo svolgimento di Congressi Cattolici Internazionali, organizzati annualmente nel campo del cinema dall’Organisation Catholique Internationale du Cinéma (O.C.I.C.), e nel settore della radio e della televisione dall’Association Catholique internationale pour la radio et la Télévision (UNDA), in modo da stringere un permanente rapporto di collaborazione e di scambi con enti professionali e con i relativi organismi pastorali dei vari Paesi.

La posizione internazionale del piccolo Ufficio della Curia era già talmente affermata quando Giovanni XXIII accedeva al Sommo Pontificato che il nuovo Pontefice non esitò a dedicargli uno dei suoi primi solenni documenti, il Motu proprio Boni Pastoris, con il quale erigeva la Pontificia Commissione come stabile Ufficio della Santa Sede, Aggregandolo alla Segreteria di Stato (22 febbraio 1959). Pochi mesi dopo veniva istituita dal Papa, che ne approvava gli Statuti, la Filmoteca Vaticana, (16 dicembre 1959) e affidata alla direzione della Pontificia Commissione.

Non destò pertanto alcuna sorpresa quando fra i dodici Organi preparatori del Concilio Ecumenico Vaticano II, il motu proprio Superno Dei Nutu (5 giugno 1960) istituì un Segretariato preparatorio per la stampa e lo spettacolo, presso la sede della Pontificia Commissione.

E’ stata l’opera del detto Segretariato Preparatorio a ricomporre durante i suoi due anni di esistenza – riconoscendo tuttavia a ciascun settore la sua propria fisionomia – il problema della stampa e quello dei mezzi audiovisivi in un unico studio, aperto verso gli sviluppi futuri in cui i vari strumenti, denominati da allora della comunicazione sociale, avrebbero trovato il dovuto posto e la dovuta considerazione nella rinnovata pastorale della Chiesa. Anche chi ritenne insufficiente il contenuto del documento che veniva promulgato tre anni più tardi (4 dicembre 1963) come Decreto Conciliare Inter Mirifica oggettivamente deve riconoscere l’importanza storica del fatto che il Concilio Ecumenico Vaticano II dedicò una speciale e lungimirante attenzione a questo settore.

L’elevazione al Sommo Pontificato di Paolo VI favoriva la costituzione del Comitato Conciliare della Stampa, affidato al Presidente della Pontificia Commissione, che si adoperava, con riconosciuto successo, per migliorare subito le relazioni tra il Concilio e il mondo dell’informazione.

Senza aspettare la fine del Concilio stesso, Sua Santità Paolo VI accoglieva il voto dei Padri Conciliari, trasformando con il Motu Proprio In fructibus multis (2 aprile 1964) la precedente Commissione in Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali, affidandole tutti i problemi del cinema, della radio, della televisione e della stampa periodica e quotidiana, per quanto concerneva gli interessi della religione cattolica. Inoltre, negli anni seguenti, il Santo Padre approvava il Regolamento per le riprese audiovisive delle Cerimonie e dei Luoghi direttamente dipendenti dalla Santa Sede (13 agosto 1965), istituendo presso la Pontificia Commissione un Servizio di Assistenza Audiovisiva, e, più tardi, promulgando il Regolamento della Sala Stampa della Santa Sede, affidata alla cura della Pontificia Commissione (1 marzo 1968) e sotto la direzione di Mons. Fausto Vallainc, già Direttore dell’Ufficio stampa del Concilio Vaticano II. Con l’aumento delle attività della Commissione, il Pontefice Paolo VI ritenne opportuno nominare un Pro-Presidente nella persona di S.E. Mons. Agostino Ferrari Toniolo (23 aprile 1969).

La Pontificia Commissione assunse la fisionomia di Ufficio post-conciliare, composto da Membri scelti ad quinquennium tra i Cardinali e Vescovi, presidenti delle commissioni nazionali per la comunicazione sociale e di 36 Consultori ecclesiastici e laici, scelti per lo stesso periodo tra i professionisti e gli operatori pastorali degli strumenti di comunicazione. I presidenti delle tre Organizzazioni Cattoliche Internazionali del Cinema, della Radiotelevisione e della stampa, – O.C.I.C., UNDA, U.C.I.P. (Union Catholique Internationale de la Presse) ne diventarono Membri durante munere.

Sua Santità volle presenziare personalmente alla prima Plenaria della rinnovata Commissione, facendo visita alla sua sede, anche essa ampliata e rinnovata, il 28 settembre 1964 e ricevendo negli anni successivi in apposite Udienze i partecipanti delle Plenarie che divennero il punto focale delle attività apostoliche delle comunicazioni sociali.

Il primo compito della Commissione post-conciliare fu quello di varare un’Istruzione Pastorale, applicativa del Decreto Conciliare; essa richiese oltre sei anni di lavoro, e fu portata a termine con la promulgazione della Communio et Progressio (23 maggio 1971). Il 9 gennaio 1970, Mons. Andrea M. Deskur era stato nominato Segretario della Pontificia Commissione e P. Romeo Panciroli, M.C.C.I., già officiale della Commissione stessa, Sottosegretario. A promulgazione avvenuta la Commissione si impegnò immediatamente per realizzare le direttive dettate dalla nuova Istruzione Pastorale, sotto la guida del nuovo Presidente, S.E. Mons. Edward Heston succeduto l’8 settembre 1971 a S.E. Mons. O’Connor, nominato Presidente Emerito, dopo aver diretto instancabilmente la Commissione per ben ventitre anni; in pari tempo, S.E. Mons. Ferrari Toniolo veniva nominato Rappresentante della Santa Sede presso la Food and Agriculture Organization (F.A.O.).

Fu subito fissato un programma di contatti personali con i più importanti Centri dell’informazione e di produzione audiovisiva, mentre le Conferenze Episcopali nei vari Continenti erano invitate a preparare, su piano locale, nazionale e continentale, in collaborazione con la Pontificia Commissione, uno studio approfondito della loro situazione nel campo delle Comunicazioni Sociali e un programma di priorità per il futuro, da elaborare in apposite riunioni, regionali e continentali. Tale programma fu lanciato nell’America Latina nel 1972, in Africa nel 1973 e nell’Asia nel 1974.

Su più vasta scala in tutto il mondo cattolico ed anche in molti ambienti non cattolici si poté operare in occasione delle Giornate Mondiali delle comunicazioni sociali, che si susseguono dal 1967 con particolari temi di studio

La Sala Stampa della Santa Sede il 2 aprile 1972 ebbe un nuovo Direttore nella persona del Prof. Federico Alessandrini, già Vice-Direttore de L’Osservatore Romano. Il 2 maggio 1973, a S.E. Mons. Heston, deceduto improvvisamente nel corso di un viaggio di lavoro, succedette come Presidente della Commissione Mons. Andrea M. Deskur (24 settembre 1973); in pari tempo furono nominati: Segretario, P. Romeo Panciroli; Sottosegretario P. Karlheinz Hoffmann, S.I., ed il 25 settembre 1973 fu nominato Consulente Tecnico della Presidenza P. Antonio Stefanizzi, S.I., e Delegato della Filmoteca Vaticana il Rev. Mounged El Hachem.

Il 17 giugno 1974 il Presidente Mons. Deskur fu eletto Vescovo tit. di Tene, ed ordinato da Paolo VI il 30 giugno del medesimo anno.

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La celebrazione dell’Anno Santo 1975, e la diffusione fedele, rapida ed universale del messaggio di riconciliazione e di rinnovamento, che il Sommo Pontefice volle come tema del Giubileo, incrementò l’attività della Commissione che ebbe in cura le trasmissioni televisive via satellite. Per la prima volta nella storia fu offerta la Cerimonia di apertura della Porta Santa, non solo a poche migliaia di fortunati pellegrini, ma a milioni di persone sperdute nelle più remote contrade della terra. Per dette trasmissioni la Commissione svolse un importante ruolo di coordinamento e di finanziamento, con la collaborazione delle Rappresentanze Pontificie (coordinamento), con la generosità dei Cavalieri di Colombo (finanziamento) e con l’ausilio tecnico della RAI-Radiotelevisione Italiana e della Società Telespazio. Le trasmissioni in mondovisione sono oggi una realtà consolidata: annualmente si trasmettono, La S. Messa di Natale, il Messaggio papale e la Benedizione “Urbi et Orbi nei giorni 24 e 25 dicembre; La Via Crucis al Colosseo, il Venerdì Santo e La S. Messa, il Messaggio e la Benedizione “Urbi et Orbi” il giorno di Pasqua. Altri collegamenti in mondovisione vengono realizzati anche in altre occasioni di rilevante e straordinaria importanza per la vita della Chiesa; I Paesi dei cinque continenti collegati annualmente sono circa 70.

In data 3 giugno 1976 veniva nominato Direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede il Rev.do P. Panciroli, coadiuvato, in qualità di Assistente, dal Rev.do Don Pierfranco Pastore, redattore capo del programma “4 voci” della Radio Vaticana e Consulente dei programmi religiosi della Radio Televisione Italiana. Il 5 settembre 1977, P. Panciroli verrà nominato Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, conservando il precedente incarico di Segretario della Pontificia Commissione; in pari tempo Don Pierfranco Pastore verrà confermato Assistente al Direttore.

Nel 1978, la Sala Stampa della Santa Sede e il Servizio audiovisivi della Commissione furono fortemente sollecitati da quattro eventi straordinari: la morte del Pontefice Paolo VI; l’elevazione a Pontefice del Card. Albino Luciani (Giovanni Paolo I); il decesso dello stesso dopo 33 giorni dalla sua elevazione; l’elevazione a Pontefice del Card. Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II), polacco, ben conosciuto alla Pontificia Commissione per i suoi rapporti di amicizia con il Presidente, S.E. Mons. Deskur. Sia Giovanni Paolo I che Giovanni Paolo II esprimeranno, pochi giorni dopo la loro elezione, un vivo sentimento di gratitudine al mondo dell’informazione, concedendo udienza ai Giornalisti e Operatori audiovisivi.

Il Pontefice Giovanni Paolo II, il 15 febbraio 1980, nominò Vice-Presidente della Commissione il Rev.do P. Agnellus Andrew, O.F.M., elevandolo alla Sede Vescovile titolare di Numana, per affiancare il Presidente, S.E. Mons. Deskur, in malferma salute a seguito di un ictus cerebrale che lo aveva colpito nell’ottobre del 1978. S.E. Mons. Andrew, già Presidente dell’UNDA, mise a disposizione della Pontificia Commissione la sua vasta conoscenza delle problematiche inerenti la comunicazione sociale. Egli darà le dimissioni per raggiunti limiti di età nella seconda metà del 1983.

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I compiti affidati alla Pontificia Commissione si inseriscono ogni anno che passa, in un area sempre più vasta di iniziative, di studi, di rapporti che cercano di tenere il passo, anche nella scarsa disponibilità di personale e di mezzi, al vertiginoso svilupparsi del settore delle comunicazioni sociali nel mondo. Infatti la tecnica, specie quella elettronica e della comunicazione, fa passi da gigante imponendo all’apposito Organismo della Santa Sede innumerevoli nuovi problemi di studio, di ricerca e di iniziative. E’ in questo spirito che il nuovo Presidente, Mons. John P. Foley, nominato il 9 aprile 1984 ed eletto, in pari data, Arcivescovo tit. di Neapolis in Proconsolare (Mons. Deskur è nominato Presidente Emerito ed elevato alla dignità Arcivescovile) infonderà nuovo impulso all’Ufficio, proponendo nuovi mezzi tecnici e nuovi sviluppi pastorali, coadiuvato in questo compito dal nuovo Segretario, Mons. Pierfranco Pastore, nominato a tale incarico il 4 dicembre 1984. In pari tempo viene nominato dal Papa il nuovo Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il Dott. Joaquim Navarro Valls con Mons. Giulio Nicolini Vice-direttore. S.E. Mons. Romeo Panciroli, eletto il 6 novembre 1984 Arcivescovo tit. di Noba, diviene in pari tempo Nunzio Apostolico in Liberia.

Nell’Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione del 1985, in ossequio agli Statuti della Filmoteca Vaticana, viene designato all’incarico di Officiale Delegato della stessa (vacante dal 1980) Monsignor Enrique Planas; mentre nel corso della riunione del Comitato esecutivo della Federazione Internazionale di Archivi di Film (FIAF), tenutasi a Londra ai primi di ottobre, la Filmoteca Vaticana viene ammessa a far parte dell’Organizzazione come Membro Osservatore, in attesa della sua ammissione nella Federazione come Membro pleno iure, al compimento dei richiesti adempimenti; il che avverrà il 26 aprile 1997.

Il Concistoro del 25 maggio 1985 è stato per la Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali un’occasione di particolare gioia per la creazione a Cardinale di Sacra Romana Chiesa del Presidente Emerito, S.E. Mons. Andrea Maria Deskur.

Una stretta e continua collaborazione ha sempre legato la Pontificia Commissione a molti Dicasteri della Curia Romana. La presentazione al mondo dell’informazione dei Documenti del Magistero Pontificio e di alcuni degli atti più importanti delle Congregazioni e degli Uffici ha impegnato spesso e notevolmente la Commissione in un compito delicato, tempestivo e non facile. Tra i frutti di questa collaborazione citeremo la pubblicazione di due documenti strettamente connessi al settore delle comunicazioni sociali: Orientamenti per la formazione dei futuri Sacerdoti circa gli strumenti della Comunicazione Sociale, pubblicato il 19 marzo 1986, ed edito a cura della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e Istruzione circa alcuni aspetti dell’uso degli strumenti di Comunicazione Sociale nella promozione della Dottrina della Fede, pubblicato il 30 marzo 1992, ed edito a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Con la Costituzione Apostolica Pastor Bonus, promulgata dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel concistoro del 28 giugno 1988, la Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali diventa da 1º marzo 1989 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e, come tale, Dicastero a pieno titolo della Curia Romana. A norma dell’art. 169 della suddetta Costituzione Apostolica, il Dicastero “si occupa delle questioni che riguardano gli strumenti di comunicazione sociale, affinché, anche per mezzo di essi il messaggio della salvezza e l’umano progresso possano servire all’incremento della civiltà e del costume”. La Costituzione Apostolica precisa che, “nell’adempimento delle sue funzioni, il Pontificio Consiglio deve procedere in stretto collegamento con la Segreteria di Stato”; allo stesso tempo la Sala Stampa della Santa Sede diventa “lo speciale ufficio” dipendente dalla Prima Sezione della Segreteria di Stato che pubblica e divulga “le comunicazioni ufficiali riguardanti sia gli Atti del Sommo Pontefice sia l’attività della Santa Sede”.

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Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali in occasione della celebrazione del XXVº anniversario della promulgazione del Decreto Conciliare Inter Mirifica, pubblica, nel 1989, due importanti documenti: Pornografia e violenza nei mezzi di comunicazione: una risposta pastorale (7 maggio 1989); e Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali (4 ottobre 1989); ambedue i documenti sono il frutto di circa tre anni di lavoro, che ha impegnato Membri, Consultori ed esperti del Dicastero.

In seguito alla partenza di P. Karlheinz Hoffmann, designato dai Superiori della Compagnia di Gesù per un nuovo ministero pastorale in Germania, viene nominato Sottosegretario, il 21 maggio 1991, il Sig. Hans-Peter Röthlin, Portavoce della Conferenza Episcopale Svizzera e Consultore del Pontificio Consiglio.

Le mutate condizioni tecnologiche nel campo delle comunicazioni sociali avevano indotto il Pontificio Consiglio a proporre all’Assemblea Plenaria del 1987 un’eventuale supplemento a Communio et Progressio, sulla base delle risposte ad un questionario inviato alle Conferenze episcopali già nel 1986. Così il 22 febbraio 1992, a cinque anni dalla proposta, viene pubblicata l'”Istruzione Pastorale Aetatis Novae sulle Comunicazioni Sociali nel 20º Anniversario della Communio et Progressio”.

Il 3 dicembre 1994 il Segretario del Dicastero, Mons. Pastore, viene eletto Vescovo Titolare di Forontoniana ed ordinato il 6 gennaio 1995 da Giovanni Paolo II.

In occasione delle Celebrazioni del 100º anniversario dell’invenzione del Cinema, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la Filmoteca Vaticana hanno ritenuto opportuno nel 1995-1996 di offrire un proprio contributo, dando vita ad un Comitato Organizzativo “ad hoc” per rispondere all’esigenza di una ricerca più approfondita sul tema del cinema come portatore di valori, alle soglie del XXI secolo. La documentazione preparata dal Comitato è stata inviata a tutte le Conferenze Episcopali del mondo, che si sono occupate di diffondere le indicazioni ed i programmi negli ambienti appropriati.

Poiché uno degli aspetti più importanti della comunicazione sociale è la Pubblicità, con la sua forza di convinzione e spesso di pressione psicologica, il Pontificio Consiglio aveva proposto all’Assemblea Plenaria la preparazione di un documento pastorale che affrontasse in modo appropriato l’argomento. Dopo tre anni di preparazione che ha coinvolto Membri, Consultori, Esperti e numerose Conferenze Episcopali, il documento, con il titolo Etica nella pubblicità, è stato pubblicato il 22 febbraio 1997, ottenendo notevole effetto per la sua serietà, semplicità e sobrietà in rapporto alla materia trattata.

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L’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro il 24 dicembre 1999 ha dato inizio al Grande Giubileo dell’Anno 2000. L’attività del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (PCCS) nell’intero Anno è stata segnata da questo grande evento e ha visto il Dicastero impegnato nel compito di coordinare e assistere l’attività dei media mondiali fortemente interessati alle numerose celebrazioni giubilari, per garantire una copertura mediatica il più possibile accurata.

Due delle numerose giornate giubilari susseguitesi nel corso dell’anno sono state affidate dal Comitato Centrale dell’Anno Santo, al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali che ne ha quindi curato l’organizzazione e lo svolgimento: il Giubileo dei Giornalisti (1-4 giugno) e quello del Mondo dello Spettacolo (15-17 Dicembre). Inoltre, molte delle cerimonie sono state trasmesse in mondovisione e tutte sono state coordinate da questo Dicastero. Nel contesto dell’Anno Santo merita, poi, la segnalazione della pubblicazione di un nuovo documento del Dicastero intitolato “Etica nelle comunicazioni sociali”.

Nel 2000 viene nominato nuovo Sottosegretario il Dott. Angelo Scelzo, già Vice-Direttore de L’Osservatore Romano e Coordinatore delle pubblicazioni per l’Anno Santo.

Il 28 febbraio del 2002 il Pontificio Consiglio ha pubblicato due nuovi documenti “La Chiesa e Internet” e “Etica in Internet”.

Il 29 Novembre 2003 il Santo Padre ha nominato Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali il Rev.mo Mons. Renato Boccardo, Capo del Protocollo con incarichi speciali della Segreteria di Stato, elevandolo in pari tempo alla Chiesa titolare vescovile di Acquapendente.

Nel quadro dei compiti affidatigli, il PCCS si è impegnato per divulgare il magistero e l’attività del Sommo Pontefice, e in particolare, l’ultimo documento del Santo Padre Giovanni Paolo II, la Lettera Apostolica “Il rapido sviluppo” indirizzata ai responsabili delle comunicazioni sociali, pubblicato il 24 gennaio 2005. La data scelta per la pubblicazione ricorda San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Gli eventi che hanno segnato quasi tutta l’attività del PCCS nell’anno 2005 sono stati segnati dai ricoveri, della morte e delle esequie di Papa Giovanni Paolo II, della Sede Vacante, del conclave con l’elezione del nuovo Pontefice, Papa Benedetto XVI, seguito dalla sua Messa di Inizio del Pontificato. Il Servizio Audiovisivi del PCCS ha rilasciato in quelle giornate 4.843 accrediti a 876 diverse testate tra 1-24 aprile 2005 (487 televisioni, 296 agenzie fotografiche, 93 stazioni radiofoniche). Inoltre, le due trasmissioni in mondovisione sia quella dei funerali di Giovanni Paolo II e quella dell’inaugurazione del Pontificato di Benedetto XVI, coordinate dal PCCS, hanno raggiunto il maggior numero di Paesi e di enti televisivi mai raggiunti. Ad esempio, per i funerali, sono stati 84 Paesi e 155 enti televisivi collegati.

Il 26 Febbraio 2005 il Segretario del PCCS, S.E. Mons. Boccardo, è stato nominato Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Il 27 giugno 2007 il Santo Padre ha nominato Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme S.E. Mons. John Patrick Foley, Arcivescovo tit. di Neapoli di Proconsolare, finora Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Lo stesso giorno ha nominato nuovo Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Arcivescovo tit. di Civitanova, fino ad allora Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

Il 30 novembre 2007 il Santo Padre ha nominato Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali il Rev.do Monsignore Paul Tighe, del Clero dell’Arcidiocesi di Dublino, finora Direttore del “Diocesan Office for Public Affairs”, e nello stesso tempo, il Papa ha nominato Segretario Aggiunto del medesimo Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali Mons. Giuseppe Antonio Scotti della Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Libreria Editrice Vaticana.

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/pccs/documents/rc_pc_pccs_pro_14101999_it.html

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