FullSizeRenderIl 21 settembre Papa Francesco si è recato in Albania. Nella geografia dei viaggi di Papa Francesco si può cogliere un filo che unisce luoghi di frontiera, dove le frontiere sono spesso ferite aperte. E per lui le frontiere sono anche porte…

***** Nell’ambito di una collaborazione tra La Civiltà CattolicaRaiNews ho seguito come ospite le dirette RaiNews da Tirana con Vania De Luca e ho realizzato un live streaming del viaggio, twittando testi, immagini e audio. Per scaricare gratuitamente il TweetBook che raccoglie questi tweets clicca qui: SCARICA  #PapaAlbania

Albania

Per entrare in Europa il Papa ha scelto non un Paese già pienamente integrato nell’Unione Europea, ma Paese candidato ad esserlo. Il Papa in questo senso ha una scelta chiara legata ai processi in corso, non a quelli già definiti e compiuti. Non solo: ha scelto l’unico Paese a maggioranza musulmana del nostro Continente e terra considerata da molti “periferica” e di non rilevante peso economico e politico. Insomma: sceglie un occidente “sui generis”. Soprattutto  il Papa è entrato nel continente europeo tramite l’incontro con un popolo disagiato, che ha molto sofferto. E non gli è bastato parlare del Paese: ha voluto toccare, abbracciare le sue ferite fatte persona in due testimoni perseguitati che ha abbracciato con commozione durante i Vespri celebrati la sera nella Cattedrale.

Il suo viaggio ha avuto tre momenti forti: Messa e Vespri, cioè la Preghiera; l’incontro con i leader religiosi, cioè il Dialogo; la visita al Centro Betania che accoglie bambini in situazione di disagio, cioè la Carità.

Tre i temi di fondo del viaggio:

1. Omaggio a gente che ha sofferto tanto

È un Paese che incarna la resisteza nella fede da parte di un popolo che ha generato martiri. Così ha detto il Papa nelal conferenza stampa del viaggio di ritorno da Seoul: «Se pensiamo alla storia dell’Albania, è stata religiosamente l’unico dei Paesi comunisti che nella sua Costituzione aveva l’ateismo pratico. Sono state distrutte 1820 chiese, e altre chiese sono state trasformate in cinema, teatro, sale da ballo»

2. Equilibrio tra musulmani (sunniti e bektashi) e cristiani (ortodossi e cattolici)

Così ancora il Papa nel viaggio di ritorno da Seoul: «Sono riusciti a fare un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi e cattolici, con un consiglio interreligioso. La presenza del Papa è per dire a tutti i popoli ‘Si può lavorare insieme!’ Io l’ho sentito come se fosse un vero aiuto a quel nobile popolo»

3. Centro e periferia

Il viaggio a Tirana si connette direttamente a quello che il Papa farà a Strasburgo, sede del Consiglio d’Europa. Francesco pone un asse tra periferia e centro, ma scegliendo l’Albania come primo viaggio europeo fuori dal confini dell’Italia, il Papa sceglie il paese periferico ma anche giovane, in crescita. Così conferma che la relatà si comprende innanzitutto dalla periferia e non dal centro. Il Papa porterà a Strasburgo ciò che ha visto a Tirana.  In tal modo il Papa ci aiuta a vedere il mondo in maniera diversa. Ci chiede di non guardare solo a ciò che è statico e consolidato, ma di essere più attenti a ciò che muta e si sviluppa, ai processi, insomma.

***** In collaborazione con RaiNews ho seguito come ospite le dirette con Vania De Luca e ho realizzato un live streaming del viaggio, twittando testi, immagini e audio. Per scaricare gratuitamente il TweetBook che raccoglie questi tweets clicca qui: SCARICA  #PapaAlbania

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